mercoledì, dicembre 01, 2004

Linux, non ricordavo si soffrisse tanto

Sarà che sono stato viziato da Apple, sarà che non ero più abituato, ma sono rimasto scioccato dalla difficoltà di installazione di Java su Linux.

Facciamo un passo indietro. Come tutti sapete il mio povero Powerbook è in riparazione, e non amando windows come piattaforma di sviluppo ho deciso di installare linux su una partizione dei miei HD per continuare a scrivere in Ruby e anche per provare e17.

Ho scelto una distribuzione blasonata, mandrake, ed ho torrentato i tre cd di installazione. L'installazione è stata semplicissima, ormai Linux è allineato agli altri OS mainstream.

Il primo impatto negativo l'ho avuto quando ho tentato di installare un programma scritto in C++. Ho scoperto che mandrake non installa di serie g++! Se voglio tutti i pacchetti devo pagare, questa non mi sembra una strategia da Open Source o Free Software, molto male.

Dopo qualche ricerca configuro urpmi in modo che ricerchi i pacchetti da installare in giro sui vari mirror che contengono tutto ciò che mi serve e mi viene voglia di provare eclipse. Non l'avessi mai fatto, è da ieri che smanetto per installarlo.

Dopo mezza giornata passata a lottare con l'autocostruzione degli rpm necessari per installare Java (non possono essere distribuiti i binari per motivi di licenza) sono finalmente riuscito ad installare tutto.

Amo Unix, sono stato un grande fanatico di Linux, ma dopo aver provato Mac OS X mi accorgo che forse sono stato ammaliato da Unix, non dalla noiosa macchinosità che deriva dalla frammentazione di una grande comunità in 10000 distribuzioni diverse e dalla incompatibilità di alcune licenze con la GPL.

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